giovedì 23 aprile 2020

NORD e SUD: ORA BASTA!


NORD e SUD: ORA BASTA!
di Pietro Funaro

NAPOLI - Con quello attuale sono 159 anni che il Regno delle Due Sicilie è stato invaso dai Piemontesi, con la complicità di Francia ed Inghilterra, e con l’aiuto di  una banda di  vari galeotti e delinquenti liberati all’uopo dalle galere nordiste capeggiati da un bandito-avventuriero scappato dalle Americhe, perché ricercato per reati vari, tale Giuseppe Garibaldi da Caprera, e annesso al Nord della Penisola creando il Regno d’Italia.
Sull’argomento, dopo decenni di colpevole silenzio, finalmente, grazie a storici liberi da lacci e lacciuoli, la verità è venuta a galla ed ha cancellato le bagattelle che ci hanno propinato nelle aule scolastiche sulla unità d’Italia che volevano coprire gli eccidi ed i delitti compiuti a danno del popolo meridionale per sottometterlo agli eredi dei barbari Galli.
Potrei scrivere capitoli e capitoli sui delinquenti che ordirono la trama da Cavour a Cialdini, da Vittorio Emanuele II a Napoleone di Francia, per finire a Henry Jhon Temple primo ministro inglese.
Ma non è questo l’obiettivo di questo articolo.
Tutto quanto fin qui scritto mi è tornato in mente per le dichiarazioni più volte ripetute in questi giorni da ahimè colleghi giornalisti e politicanti sulla presunta superiorità dei cittadini del nord Italia rispetto a quelli del Sud.
Non citerò i nomi di questi cialtroni, perché sarei preda di conati di vomito.
Senza fare ricorso alla storia ed alla cultura millenaria del Meridione d’Italia rispetto alle barbare terre del nord vorrei, invece, offrire qualche riflessione a coloro che mi leggeranno.
Rapinata la ricchezza del Regno delle Due Sicilie nel 1861, su quelle risorse il Piemonte, che aveva un bilancio annuale di circa 30 milioni contro i 400 del Regno Borbonico, cominciò a costruire la sua industria specie quella tessile avendo rubato e trasportato al nord i telai delle terre meridionali.


I governanti del Regno d’Italia, ovviamente nordisti, detenevano i gangli del potere ed hanno nei decenni successivi promosso politiche ed interventi strutturali tutte a favore del nord del Paese.
Evito di citare leggi e riferire fatti di cui si è già parlato a lungo nei anni trascorsi.
Nulla è cambiato neanche con l’avvento della Repubblica nel 1946, la predominanza di esponenti politici e di governo settentrionali ha perpetuato tali politiche relegando sempre più il Sud del Paese in una condizione subalterna e di miseria.
Pochi gli uomini meridionali di elevata statura politica che hanno tentato di cambiare questa realtà riuscendoci, purtroppo, solo in minima parte.


Dunque tutto è perduto?
Assolutamente no! Ora basta!
Ai feltrini per le sedie, ai porri escrescenze della pelle, alle lamette per la barba gillette, ai coturnati barbari patani, diciamo con fermezza che la misura è colma, che siete voi gli incivili, che non avete storia, che ci avete depredato delle nostre ataviche ricchezze ma che mai potrete attentare alle nostre libertà, alla nostra cultura, alla nostra scienza dimostrata essere superiore anche in queste drammatiche ore della pandemia, a ciò che siamo stati e siamo tuttora in tutto il mondo ancor oggi, ai valori che rappresentiamo.
Attenti perché la misura ormai è colma.

1 commento:

  1. Caro Pietro, precisa, giusta e saggia la ricostruzione storica, ma purtroppo la storia la scrivono i vincitori e senza contraddittorio, paghiamo ancora oggi scotto di quello che è stato. Fortuna che abbiamo nella nostra società persone che come te scolpiscono i tempi attraverso l'uso nobile del saper riscrivere ricostruire le storie la storia con i valori nobili che ti appartengono. Grazie Giulio.

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