domenica 25 maggio 2014
domenica 18 maggio 2014
venerdì 9 maggio 2014
Spes, ultima dea. Vogliamo fermarci un attimo e cercare di capire il senso vero della vita
Da tempo mi sforzo di capire cosa sia cambiato nella nostra
società. Mi chiedo, fino a raggiungere l’angoscia talune volte, perché tutto
sembra ormai compromesso, a volte perduto addirittura. Dai principi valoriali
su cui sembra fosse costruito il tessuto sociale di ieri, un ieri non molto
lontano ma certo parlo di una ventina e più di anni fa, ai costumi, alle
finalità che si danno alla propria vita, al vivere quotidiano, al confronto, al
dibattito, alla politica. Insomma a tutto ciò che sono stati i pilastri nel
nostro vivere civile. Fatto di regole condivise e di speranza di prospettive di
innovazione migliorative.
Ma sembra che parliamo di un secolo fa.
Oggi tutto si consuma in pochi minuti: dalle speranze ai
sentimenti, dai programmi alle idee, dagli obiettivi ai suo percorsi. Tutto si
dissolve in un amen, tutto svanisce in un attimo, tutto cambia al
secondo. Sembra che si sia in una continua lotta contro il tempo e tutto si
brucia subito dopo averlo pensato.
E’ un effetto della società globalizzata?
E’ una conseguenza del tumulto con cui specie le nuove
generazioni vivono o credono di vivere ogni cosa?
Mi sono posto mille volte questo interrogativo, ho cercato
di capire, ho indagato facendo appello al mio mestiere di giornalista, ho
analizzato alla luce dei fatti concreti e delle mancate confessioni.
Fino ad autoconvincermi che era utile che scrivessi offrendo
agli altri questi ragionamenti. Non certo da sociologo, né da studioso di
scienze varie, ma da persona che, probabilmente, si illude di poter lanciare
qualche messaggio ancora.
Partiamo da un assunto certo: in questo mondo tutto ciò che
ha inizio ha una sua fine, nel bene e nel male, nulla è eterno.
Allora vogliamo fermarci un attimo e cercare di capire il
senso vero della vita?
Tentiamo di dare un po’ d’ordine alle cose, stabilire delle
priorità, cerchiamo di far lavorare anche la nostra fantasia, annaffiamo con
qualche spruzzo di sogni il passare del tempo. Certo non chiudendo gli occhi
sulla realtà che ci circonda che impone impegno e sacrifici ma non fermandoci
all’oggi.
Soprattutto pensiamo al dopo del dopo. Si ogni tanto
soffermiamoci sul trascendentale, guardiamo oltre l’umano.
Forse
chissà riusciremo ad avere quelle risposte a cui aneliamo e che non hanno
possibilità di essere soddisfatte con ragionamenti terreni.
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