lunedì 8 aprile 2019

NUOVO PSICODRAMMA DELLA NOTA COMPAGNIA “S.LUCIA” Esipodio II



Si sapis, sis apis. La signorina Fulvia Flip Bona Flop




Napoli: Dopo il fantasmagorico Prologo, addentiamoci  nei meandri delle vicende che, sonnacchiosamente,  si susseguono nel regno di Arpacchia.
Sotto l’incantesimo promulgato dalla nefasta Maga che dimora a Santa Lucia, le truppe caramellate di Arpacchia giacevano costantemente con Morfeo, in una sorta di ubriacamento letargico perenne.
L’unico baluardo del pollaio, così amorevolmente gradito al grottesco Lord Will, costantemente attaccato allo scoglio del presenzialismo sfrenato delle giostre convegnistiche.
Al grido di:” L’essenziale è invisibile…allocchi! W W l’apparenza”.
Sarà proprio l’abile uso del Flip e del Flop, a portare fama, successo, prestigio e ricchezza.
In fondo come disse il vero principe: “La serva serve, soprattutto se è bona, serve, eccome.”
Secondo la vulgata, la dolce pulzella Flip Flop si narra fosse una figura mitologica con la testa a forma di preparato farmaceutico glicerinico oblungo e il corpo in costante atteggiamento reverenzial/prostrato, ovvero ovina attesa implorante.
Suo padre,  la inquadra subito e decide di disfarsene, scaraventandola nel ventre di una balena bianca che stanziava nell’idroscalo di Salerno. La balena, che non era scema, la risputò subito. Così il povero padre fu costretto a riportarsi indietro quel fagottino pieno di alghe e gamberetti asfittici. Sulla strada del ritorno, la mollò davanti al portone del convento di Santa Lucia.
L’esipodio si chiude con un amletico dubbio.
Ma, la Fulvia Bona è ineffabile o nefanda? Che non ci siano figure geometriche adatte per illustrare a Lor signori del pubblico la sua capacità di inclinazione di fronte ai desiderata di  Capitan de’ Gran Fracassa si spiega solo con una volontà perversa di non vederli, cecità che supera addirittura quella dell’altro ineffabile - nefando Lord Will Sorvainus.

 

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