Napoli. Grande frastuono infastidito là, nella terra di Santa
Lucia, dove è in corso la gara del sopracciglio alzato...
“Si, signori
miei, sono agitati ma non si preoccupi è una compagnia di giro che ebbe successo
in altri tempi, ma purtroppo (per loro) il repertorio non cambia e gli attori
invecchiano, quelle che sembrano nacchere, sono in realtà dentiere. Che cos’è
che si manda in scena oggi? Una novità, anzi una rimasticatura, si chiama:
“Diecimila posti a concorso… e oltre”.
Sembra sia intervenuto, di persona/personalmente,
capitan Vizienzo de’ Gran Fracassa in persona.
La trama?
Proviamo a riassumere il libretto, anche se la
compagnia va in scena a canovaccio, finché dura la candela.
Il dramma illustra un fatto veramente accaduto, i
cittadini/cittadinati e ancora vigili si sono permessi di attaccare
frontalmente…ma che dico…brutalmente, nientepopòdimenochè, Vince a’ funtana
alias o’ sceriff .
Entra in scena la Fulvia Bona Gazzettiera che starnazzando
dice: “Ma dove siamo? Siamo forse una Comunità?
Cos’è quest’ albagia, questa protervia, questa arroganza, di fastidire il
principe in persona, e per di più nel suo principato?”
Stupore e mormorii di disapprovazione fra i villici ed
i mongoli che ascoltano attoniti il monologo: “Fra un pò pretenderanno tutto la maggioranza nel borgo, dove
pretenderanno di fare le cose nel modo giusto”.
…E così via.
Il tema è sempre lo stesso: quei pezzenti bigotti, dei
borghesi e della gente comune, pretende di venire a portare il buon senso nella
community.
La commedia continua: ”E poi! quella pretesa arrogante di organizzare la vita del Capitano
dicendo per di più che non capisce niente e che se resterà senza feudo gli
toccherà iscriversi al collocamento. Ma cosa vogliono al giorno d’oggi questi
servi della gleba, questi trapanatori del ventunesimo secolo, questi pagatori
del disprezzo?”
Lo so già voi direte: ma dai, è Sua Luminosità Piter I
che sta scherzando.
Ma no, affatto.
Ieri la Gazzetta del Buonsenso ha starnutito di
disappunto, perché non si capisce che cosa fa la mano destra rispetto alla
sinistra.
Pensa, che la Fulvia Bona, il Vince e le Gazzettiere
del mondo di Arpacchia si son fatte venire le convulsioni.
E’ una storia, quella della Fulvia, di Vince, di Lord Will Sorvainus
che io, e io soltanto, ho raccontato senza ancora riuscire a vederne la fine
aspettando una smentita.
Ma allora io vi dico: “Quando voi smetterete di raccontare bugie, io la smetterò di
raccontare la verità ”.
Ed ecco, in poche parole allora che cosa successe.
Lord Will Sorvainus provava per SLP un astio così
profondo, come soltanto un principe può provare quello che si prova in presenza
di uno stalliere sorpreso a far pipì sulla sua argenteria.
Lord Sorvainus a sua volta parlava di Sua Luminosità
Piter I come di un piccolo mascalzone.
Ma, SLP (Sua Luminosità Piter I) al grido univoco del
deretano agiva da patriota, chiedeva solo buonsenso e rispetto.
…E fu così che Capitan Vizienzo de’ Gran Fracassa si
incontrò con la sua anima. C’era lui, la Fulvia Bona e alcuni baroni rampanti
de’ sinistra (mi sembra di riconoscere Frencuccio de’ Casillus) e poco mancò
che non si baciassero sulla bocca (all’uso dei russi) e si dissero all’unisono:
“Ma come sei carino, ma come stai, ma
quant’è che non ci vediamo, ma dovremmo fare sto bel concorsone insieme, ma che
bella idea, ma come si fa? Ma dimmi che
posso fare per te, e che posso fare io per te, e tu dammi un bacino qui e li
facciamo schiattare di rabbia e levati la cammisella, la cammisella gnornò gnornò”.
Fermi! Prima che mi si spacchino gli assi centrali dei
supporti prostatici vi dico no.
Non c’è stata confusione.
Certo in questo gran Gramelot si ignora
sistematicamente che il popolo abbia una coscienza.
Così facendo, tutti possiamo vedere come le truppe
cammellate scese giù dai monti di Picienzo, non parla altro che della
compravendita delle vacche e delle pecore e pensa solo ai ricattucci, alle
camarille, alle urla isteriche.
Tutto questo è perfettamente nella mia memoria non
sono smentibile.
Dunque, carissimi, comprendo il vostro dolore ma non
potete a mio modesto parere far spallucce e aggrottare le sopracciglia più di
tanto perché se non fosse stato per voi come ci sarebbe finito il Capitano sul
trono della munnezza e il Lord all’apoteosi della nettezza?
Perchè fate gli offessi tutti? Sento in giro un gran
tirare su col naso, tanto moccio, tanta gente delicata, tanti stomachini rosei
e senza peluria.
Come ha scritto Antimo Cesaro voi siete una creatura
immortale: il lecchino.
“Il lecchino è
sintesi sublime di disposizione e arte, di natura e cultura, di attitudine e
abilità, di genio e capacità organizzativa. Quest’essere straordinario deve
dimostrare di possedere e coltivare una virtù fondamentale: la pazienza. Egli
sa di dover leccare oggi per incassare domani. A furia di ingoiare rospi,
sorridere a comando, applaudire e leccare scarpe e altro, con modestia, senza
fiatare, il lecchino assumerà via via posizioni di sempre maggiore rilievo
nell’ambito di un ministero, di un’università, di un movimento politico, di un
ordine professionale. Proprio al raggiungimento del culmine della carriera si
consuma il dramma esistenziale del nostro Campione: si renderà conto di non
avere più a disposizione scarpe o natiche per le quali valga veramente la pena
adoperarsi”. fonte:“Breve trattato sul lecchino”
Pietro
Funaro
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