venerdì 20 settembre 2013

Napoli risorge: ILLUSIONI DEL SINDACO

Il dito nell'occhio di Pietro Funaro - il Denaro di sabato 21 settembre 2013

Napoli è sull’orlo del collasso, non è più tempo di elemosine e di assistenzialismo.
E’ il j’accuse lanciato dal cardinale Crescenzio Sepe nel giorno delle celebrazioni di San Gennaro.
La città non è al collasso, anzi sta risorgendo: ha replicato il sindaco Luigi De Magistris.
Forse è l’unico cittadino di Napoli che vive di questo nuovo annunciato e mai realizzato Risorgimento.
Ci vuole davvero un bel coraggio intriso di forti illusioni per sostenere che la città stia riprendendosi.
Ma forse il sindaco, impegnato nell’aumentare le tasse per i napoletani, non si è accorto che la città non è sull’orlo di un grave collasso come ha sostenuto Sepe, ma è già precipitata in un baratro profondo, colmo di disoccupazione, invivibilità e criminalità.
Probabilmente non legge neanche le statistiche e non guarda i dati riferiti ai livelli dei senza lavoro, giovani in particolare, di parametri che vedono aumentare sempre più il numero dei poveri e degli indigenti.
Insomma, questo Sindaco si aggrappa più alla fantasia che alla realtà.
Isolato dalle altre forze politiche in consiglio comunale, attraverso chissà quali alchimie, ha ottenuto la maggioranza sul voto di bilancio con una serie di consensi strani.
A partire dal sì di Raimondo Pasquino, presidente dell’assemblea cittadina e David Lebbro, entrambi del UDC, che sono stati immediatamente espulsi dal partito.
Altro terremoto nel PD, dove un solo consigliere ha seguito le indicazioni del partito contrario all’approvazione del bilancio, mentre tutti gli altri hanno votato a favore.
Dunque De Magistris governa con una maggioranza che si regge su appena due voti e raffazzonata ed eterogenea.
Come farà a reggere per i prossimi due anni e mezzo?
Probabilmente farà ricorso ancora una volta alle illusioni.
Certo, Napoli rispetto alla classe dirigente che la rappresenta non è fortunata.
Vero è che Machiavelli nel suo Principe affermava che ogni popolo ha il governo che si merita, ma forse l’ansia e la speranza di cambiare hanno ingannato ancora i napoletani.
De Magistris è stato una delusione sia sotto l’aspetto del buon governo che della speranza di rilancio della città.
Nessuno pretendeva che il sindaco con un colpo di bacchetta magica avesse risolto le annose e nuove emergenze dei napoletani, semplicemente si auspicava che la città iniziasse una rinascita possibile.
Invece ci si trova di fronte ad una decozione progressiva e continua di tutti i livelli economici e sociali, oltre che dei servizi essenziali partendo dai trasporti e via e solo in presenza di nuove tasse che renderanno i cittadini, specie quelli meno abbienti, più poveri.

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