di Pietro FUNARO
NAPOLI – “Evviva
'o rè” gridano i neoborbonici ricordando i fasti del Regno delle Due Sicilie,
“Viva Il Re” controbattono i pochi tifosi dei Savoia che usurparono ed invasero, massacrando le popolazioni, il
Meridione d’Italia; ma restate tranquilli l’Italia è restata una Monarchia
seppure fondata sulla Repubblica.
Ma come e i
Padri della Patria repubblicana, la Costituzione, il potere al popolo?
“Chiacchiere
e tabacchere e’ lignamm o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!”
recita un
vecchio detto popolare. E nella realtà è questa la condizione del nostro ex Bel
Paese.
Riflettiamo
insieme: la Monarchia aveva una sua struttura secolare con una gerarchia di
titoli. Il Re ne era il capo, seguivano i principi, i duchi, i marchesi, i
conti ed infine i baroni. Nel medioevo esistevano anche i Vassalli, i
Valvassori e i Valvassini. Infine gli uomini liberi e i servi della gleba.
Via via nel
tempo le Monarchie sono divenute costituzionali ed il potere reale è passato
nelle mani dei governi, dei Parlamenti e delle istituzioni locali.
Sono
cambiati i nomi, le strutture, le assemblee, ma la sostanza non è mutata.
L’Italia ha
un Presidente che può incidere poco, un Capo del Governo che comanda davvero e
un Parlamento in cui si parla solo perché le decisioni vengono assunte in
stanze più o meno segrete e rispondono a fini spesso poco chiari.
Attraverso varie
riforme lo Stato italiano è cambiato: ci sono le Regioni con i loro presidenti,
i comuni con i loro sindaci, gli enti con i loro manager.
Dunque un Re
a Roma, vari principi delle regioni, duchi a capo delle grandi città, marchesi
e baroni nelle cittadine minori, vassalli, valvassori e valvassini a capo di
questo o quel centro di potere.
Si ma che
c’entra si potrebbe obiettare sono tutti eletti dal popolo democraticamente. E
qui però mi scappa una risata. Eletti con il suffragio dei cittadini o
costruiti per essere eletti? Questa è l’arcano, ma non tanto, mistero.
Imposti con
la persuasione o generati dal potere a loro superiore?
O non è il
“sistema” nel suo insieme che produce i capi e capetti spesso inadeguati ma
comunque funzionali al sistema stesso?
Approfondiremo
nei particolari il ragionamento magari partendo della Regione Campania e
cercando di compiere un’analisi profonda entrando nei meandri del potere vero,
quello che condiziona la nostra vita quotidiana.
Credo che
scopriremo che anche la Campania è una monarchia fondata sulla Repubblica.
E le
stelle stanno a guardare……
Con l'attuale legge elettorale che consente ai partiti di far eleggere chi vogliono loro, siamo in una dittatura di pochi "eletti" rappresentata dai segretari di partito eletti a loro volta da un gruppo ristretto di seguaci ...altro che approfondire ci sarebbe da fare una rivoluzione, seppur democratica ma RIVOLUZIONE.
RispondiEliminaMa chi la dovrebbe fare???